Ho letto spesso questa domanda nelle mie scorribande (soprattutto notturne) nel mondo del trading: generalmente seguiva poi una discussione per dimostrare l'una delle due tesi e per confutare l'altra.
Nel mio lavoro (l'altro, quello cioè che mi dà un guadagno stabile ogni mese) mi è spesso capitato di dover gestire l'impatto motivazionale dell'introduzione di nuovi sistemi automatici di gestione e vi assicuro che il comportamento umano di fronte a queste situazioni è sempre lo stesso.
Da un lato i programmatori e gli innovatori: entusiasti;
dall'altro il personale operativo più esperto, normalmente ipercritico.
I programmatori e gli innovatori si danno da fare per sottolineare le potenzialità del sistema e gli errori commessi in passato in sua assenza (ed hanno ragione), i secondi pensano di saperne di più di qualunque sistema al mondo e si danno da fare per dimostrarlo durante le fasi di collaudo (anche loro hanno ragione).
C'è sempre stato un solo modo per venirne fuori e che si può riassumere così: coinvolgere i programmatori nelle difficoltà operative quotidiane costringendoli ad imparare la parte operativa del lavoro dagli esperti; coivolgere questi ultimi nella fase di disegno del sistema: la loro voglia di dimostrarsi superiori ad una macchina si rivela il miglior modo per riconoscere i bugs che un sistema automatico di gestione non può non avere.
Così facendo non soltanto il sistema viene accettato, ma diventa esso stesso una fonte di know-how a tutto vantaggio di chi, in questa diatriba, generalmente non partecipa: il personale in formazione, i cui tempi di apprendimento attraverso un sistema, accellerano esponenzialmente.
Per concludere io non mi sento di dare una risposta lapidaria alla domanda "Ma i ts funzionano o no?" ma me la sento invece di condividere pienamente chi afferma che, soprattuto alcune categorie di ts, sono utilissime nel processo di apprendimento.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia pure un commento a questo post!
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.