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sabato 20 settembre 2008

Analisi tecnica o tecniche di marketing?

Leggere queste notizie sulle cronache giudiziare di alcuni dei più famosi traders a livello mondiale ed i cui nomi spesso appaiono nei programmi di analisi tecnica che utilizzo mi lascia sempre un pò amareggiato.

Sarà che ho sempre visto questi traders esperti come dei maestri, e come degli uomini che per guadagnarsi da vivere non hanno bisogno di imbrogliare la gente, ma, a quanto pare mi sbagliavo!

Sembra infatti che, nella logica della diversificazione del rischio e nel tentativo di rendere costanti i propri guadagni "l'imbroglio" sia una delle opzioni che anche i grandi prendono in considerazione.

Probabilmente le loro tecniche non erano poi così invulnerabili oppure, grandi come maestri, come uomini si sono un pò lasciati prendere la mano dagli eventi.

Sono sicuro che esistano tanti bravi trader onesti anche se, opinione personalissima, la probabilità di trovarli disposti a dare una mano è ahimè inversamente proporzionale alla loro fama e a quanto sono oramai diventati dei prodotti di un'industria parallela al trading, cioè quella dei consigli finanziari e della formazione.


Nella mia esperienza c'è quindi un solo indicatore che non tradisce mai, di cui non posso chiedere il trade mark perchè ognuno di noi ne è già dotato anche se con gradazione diversa: si chiama "common sense indicator" oppure, tradotto, "indicatore di buon senso", ognuno dovrebbe sviluppare il proprio per evitare, almeno in parte, i falsi breakouts che la vita spesso propone.

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